Brda/Collio/Cuei Paesaggio Culturale transfrontaliero terrazzato | proposta di candidatura per l'UNESCO World Heritage List

la genesi della proposta

L’idea iniziale di cominciare un iter di candidatura per la lista UNESCO del territorio del territorio Collio/Brda è stata proposta da Diego Bernardis nell’anno 2014 quando, da Sindaco del Comune di Dolegna del Collio, ha deciso di esplorare meglio questa opportunità per il territorio da lui amministrato e per quelli limitrofi.
L’idea è stata immediatamente sottoposta da Bernardis al Club per l’UNESCO di Udine che, nelle persone della presidente Renata Capria d’Aronco, del vicepresidente Maurizio Calderari e del delgato alla comunicazione Andrea Fasolo, si è subito mosso per disegnare le basi del complesso iter che ha permesso all’idea in nuce di trasformarsi nella proposta di candidatura denominata oggi ‘Brda/Collio/Cuei Paesaggio Culturale transfrontaliero terrazzato’.
Tale proposta è stata poi perfezionata a seguito degli incontri tra le amminiztrazioni dei Comuni di Dolegna del Collio e di Brda (Slo) e con il coinvolgimento del Club per l’UNESCO di Gorizia, grazie all’interessamento dell’architetto Elisa Trani.
A seguito, poi, d’incontri con i rappresentanti UNESCO delle Langhe -Roero e Monferrato, i Comuni transfrontalieri afferenti all’areale interessato dal progetto hanno siglato un Protocollo d’intesa, ricevendo l’appoggio dall’ICOMOS nord Italia, organizzazione internazionale non governativa che ha per scopo la promozione della teoria, della metodologia e delle tecnologie applicate alla conservazione, alla protezione e alla valorizzazione dei monumenti e dei siti di interesse culturale.
Per supportare questa candidatura un sito transfrontaliero (tra Italia e Slovenia) alla lista del patrimonio mondiale UNESCO, viene successivamente costituita un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) senza scopo di lucro, per gestire il progetto e i fondi necessari, composta da diverse entità pubbliche e private, come la Camera di Commercio della Venezia Giulia, la Banca di Cividale CiviBank, il Consorzio dei Vini Collio, e vari Comuni.
Collaborano anche diverse istituzioni come l’Università degli studi di Udine, la Fondazione Carigo, l’ICOMOS nord Italia e la Regione Friuli Venezia-Giulia.
Il progetto si concentra principalmente su paesaggi terrazziati presenti nel Collio e nelle Brda e viene presentato un pre-dossier. Il progetto riceve in seguito un sostegno finanziario dalla Regione Friuli Venezia-Giulia.
Si sono susseguite alcune difficoltà di coordinamento tra gli Stati coinvolti e il cambio ai vertici della Pubblica Amministrazione della Repubblica di Slovenija ha  successivamente comportato un fisiologico ritardo al prosieguo del progetto. La Camera di Commercio FVG si è poi assunta il compito di coordinare il progetto in attesa dell’istituzione ufficiale dell’ATS.
La Fondazione Carigo, inizialmente coinvolta nel progetto, non può farne più parte per motivi burocratici e viene sostituita dalla Banca popolare di Cividale. Nel 2019, viene consegnata una bozza di pre-dossier per la candidatura al CNIU e al MIBAC. Viene anche approvato un disegno di legge per sostenere la candidatura di beni culturali, compreso il progetto per il Collio.
Infine, la Legge regionale 25 luglio 2019, n. 11,  garantisce un ulteriore supporto a favore del corrente progetto, avendo le seguenti Finalità e Oggetto:

  1. Al fine di garantire la massima conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, anche immateriale, e naturale posto sotto la tutela dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) sito sul territorio regionale, la presente legge disciplina le misure di sostegno a favore di detto patrimonio, in armonia con gli obblighi internazionali, con la Costituzione e con i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica, con l’osservanza delle disposizioni dello Statuto regionale e delle relative norme di attuazione e, in particolare, del decreto legislativo 2 marzo 2007, n. 34 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, in materia di beni culturali e paesaggistici), nonché nel rispetto del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137).
  2. La presente legge disciplina altresì le condizioni per il sostegno da parte della Regione ai progetti di inserimento dei beni culturali, anche immateriali, siti sul territorio regionale, nella lista del patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO.
    QUI IL TESTO COMPLETO

(continua)


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